STORIA E OBIETTIVI
Il Club Speleologico Proteo è stato fondato a Vicenza il 1 dicembre 1962, e dal 1964 al 1998 ha trovato sede presso il Centro Sociale del Villaggio del Sole, dove veniva conservato il Catasto delle Grotte della Società Speleologica Italiana e dove e' stata ospitata per molti anni la Squadra di Vicenza del Soccorso Speleologico.
Dal 1998 il Club ha trovato una nuova sede presso le ex scuole Fogazzaro, lungo la Riviera Berica.
La ricerca, l'esplorazione e lo studio delle cavità, intese come fenomeno naturale e come ambiente, sono le finalità statutarie del gruppo, che si prefigge anche lo scopo di divulgare i risultati conseguiti e di proteggere e conservare gli ambienti naturali.
Si tratta di un complesso di obiettivi che permette di realizzare una attività a matrice culturale con importanti momenti tecnico-sportivi, che rappresentano il mezzo per conseguirla.
Queste finalità favoriscono l'attivarsi di interessi nel campo della ricerca scientifica, della protezione e conservazione della natura, dell'inserimento in strutture sociali della città, della divulgazione a vari livelli e specialmente; nelle scuole.
Il campo di intervento del Club Speleologico Proteo è indubbiamente assai vasto; l'intensa attività che ne consegue è resa possibile e garantita dal costante impegno di una sessantina di soci.
L'insieme delle attività del club è il risultato di una visione particolarmente "aperta" che il gruppo ha della speleologia e che è in netto contrasto con l'idea di "chiuso" e "isolato" che forse le grotte evocano.
Tradizionalmente l'attività esplorativa del "Proteo" è stata sempre indirizzata verso il territorio vicentino (Berici, Lessini, Piccole Dolomiti, Altopiani di Tonezza e dei Sette Comuni, Massiccio del Grappa e Prealpi bellunesi), che con oltre 3500 cavità conosciute figura tra le aree carsiche italiane più esplorate.
Dalla metà degli anni '80 una parte significativa delle ricerche sul terreno viene svolta nell'area dolomitica, con oltre 400 cavità censite, e in altre aree del territorio veneto.
Mediamente vengono svolte circa 250 uscite l'anno che consentono di rilevare alcune decine di nuove cavità.
Il contributo dato dal "Proteo" all'aggiornamento del Catasto delle Grotte del Veneto, presso il quale confluiscono tutti i dati relativi alle grotte del Veneto, e' determinante. In termini numerici quasi la metà di quanto si conosce sulle grotte censite nel Veneto (oltre 6000) deriva dall'attività del Club.
Varie discipline sono oggetto di ricerche da parte del "Proteo" e i risultati di tali indagini sono normalmente dati alle stampe su riviste specializzate. Gli aspetti maggiormente presi in considerazione riguardano la geomorfologia ipogea, i rapporti con l'assetto geologico e con i fenomeni di neotettonica e i problemi, quali la corrosione chimica e l'inquinamento degli acquiferi carsici, connessi con la circolazione idrica sotterranea.
Da circa 20 anni vengono effettuate ricerche faunistiche nelle cavità del Veneto. Gli esemplari raccolti appartengono agli Artropodi, il gruppo animale maggiormente rappresentato nell'ecosistema cavernicolo (Insetti, Aracnidi, Diplopodi,; Crostacei, Chilopodi). Notevoli i risultati, che hanno portato alla scoperta di oltre una dozzina di entità cavernicole, nuove per la scienza. Da alcuni anni, inoltre, il nostro club sta partecipando a un progetto di studio sui chirotteri, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova.
Un aspetto stimolante hanno assunto le ricerche sull'utilizzazione ed adattamento antropico delle cavità in epoca non preistorica; accanto a numerosi esempi di covoli e di grotte adibite, nel medioevo, a luoghi di culto o eremi, sono state individuate altre cavità usate come rifugio e fortificate con strutture che fanno pensare a veri e propri castelli ("Prigioni di Mossano", "Covolo di Butistone" in Valsugana). Nell'ambito di questa attività va segnalata, a partire dal 1964, la partecipazione a numerose campagne di scavo condotte dall'Università di Ferrara in alcune delle principali stazioni preistoriche del Veneto.
Va ricordato, infine, che dal 1976 l'Eremo di S. Cassiano a Lumignano, affidato dal Proprietario al Gruppo, è oggetto di azione di recupero e salvaguardia, così come lo e' la zona circostante sulla quale si esercita anche un controllo per difenderla, per quanto possibile, dagli scavatori abusivi.
All'interno del progetto scientifico "Insediamenti Rupestri dei Berici", a cui il gruppo ha aderito, all'Eremo sono state condotte nel 1994 due campagne di scavo per conto della Soprintendenza Archeologica del Veneto e dirette dall'Università di Padova.
L'Eremo inoltre, meta quasi settimanale di visite guidate, è la struttura che ci ha permesso di ospitare numerosi corsi di speleologia, convegni della Federazione Speleologica Veneta (F.S.V.) e della Società Speleologica Italiana, stage di specializzazione ed alcune riunioni nazionali del Soccorso Speleologico.
Il Proteo tra i suoi obbiettivi ha anche quello della formazione e informazione, per questo proposito ha predisposto un programma di attività didattiche, suddiviso in moduli tematici, rivolto principalmente alle Scuole ed alle Associazioni.